Studiare Astrologia

Se ci si mette appresso ai libri non si finisce più, anzi si finisce, ma per non capire più niente!

 

In genere gli autori che vogliono chiarire il carattere di questa scienza o parascienza, cominciano dall’antica mesopotamia e gli illustri sacerdoti babilonesi, continuano parlando di Pitagora per finire con Branko passando per Paracelso e Keplero, ovviamente dopo presentazione del solito glossario che – secondo loro – dovrebbe risolvere tutti i misteri del mondo.

Diciamolo subito. L'utilità dei libri in astrologia lascia il tempo che trova.
Anche se personalmente ne ho letti alquanti, dopo averne letti abbastanza ho capito che non mi sono giovati, e che è molto più formativa la lettura di riviste (1 anno dovrebbe bastare) dove quest'argomento è trattato in maniera meno analitica, ma più ariosa e creativa. Nella nostra epoca, infatti, si tende a fare discorsi scientifici anche al bar, e le smanie dell’intelletto imperversano ormai ovunque; perfino nel paranormale.

Tutto quel che in ambito astrologico ci è dato fare, è giocare con i simboli e i significati proposti.
Se:

 

  1. Conosciamo l’alfabeto di base;
  2. Consultiamo le effemeridi;
  3. Ci lasciamo andare a qualche fiammante mozione interiore;

 

....magari non scorgeremo film nella palla di cristallo, ma intuizioni chiare e intellegibili di quel che “transita nei cieli" le avremo senz’altro, perché più che di intuizioni in realtà si tratterà di deweyane "transazioni".
Non occorre pagare nessun chiromante che studi e contempli al posto nostro, perché - di noi stessi – il magiaro ne capisce meno di noi. E la nostra vita è nostra, non sua.