Germogli di semi
Fin dall'antichità molti popoli utilizzavano quale cibo rigeneratore e terapeutico i semi germinati e ne hanno tramandato l'uso. Nel "Pen Tsao" o "Grande Erbario della Medicina Cinese", scritto circa nel 2700 anni a.C., il germoglio crudo di soia veniva raccomandato per:
- edemi
- dolori alle ginocchia
- crampi
- disturbi digestivi
- polmoni "deboli"
- macchie sulla pelle
- malattie del cuoio capelluto
Sembra anche che i focosi cavalli di Attila ed i veloci destrieri arabi venissero nutriti con semi di frumento germogliato, prima delle occasioni importanti (guerre, gare o lavori vari).
Nell'800 e nel 900, sono soprattutto i racconti dei missionari ad informarci sull'uso dei germogli presso le popolazioni della Cina e dell'India.
Vitamine fatte in casa
Informazioni scientifiche
I semi di cereali o legumi allo stato crudo sono immangiabili ed indigesti, quindi devono essere resi commestibili attraverso cottura: il calore, infatti, trasforma:
- le sostanze di riserva (amidi ed emicellulosa) in carboidrati semplici (maltosio e destrine, che danno al germoglio il suo caratteristico e delicato sapore leggermente dolce)
- le proteine in frammenti più digeribili, grazie all’attivazione di speciali enzimi che le “pre-digeriscono” scomponendole negli aminoacidi costituenti (le proteine altro non sono che lunghe catene di aminoacidi)
Il calore, però, estingue la "vita" che è presente allo stato latente nel seme, difatti un seme dopo la cottura non può più germogliare.
Invece la germogliazione “in vitro”, attraverso una complessa serie di trasformazioni biochimiche, non ancora del tutto chiarite, protegge e sviluppa l'energia "potenziale" contenuta nel seme, la quale si libera e si trasforma in energia assimilabile dall'organismo in maniera del tutto naturale, senza cottura!
Il prodotto finale sarà un vero e proprio scrigno di principi nutritivi quali vitamine, enzimi, aminoacidi essenziali, acidi nucleici, sali minerali e oligoelementi, quest’ultimi in forma organica (ad esempio il ferro, che in forma inorganica non viene assorbito e può dare origine a disturbi gastrointestinali).
I germogli di semi sono dunque prodotti altamente digeribili, inoltre non producono scarti poiché si mangiano interi, sono gustosi, facili da preparare e conservare, ed anche molto economici poiché hanno un'ottima resa (solo qualche seme singolo in genere non germoglia – era morto in partenza).
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I germogli di semi in cucina
Una volta pronti, i germogli si possono mangiare tal quali, crudi o dopo breve cottura (che però tende ad alterarne il patrimonio vitaminico).

I germogli di semi sono ricchi di vitamina B12, cosa che può essere utile (insieme al ferro organico ivi contenuto) per evitare carenze qualora si segua un'alimentazione strettamente vegetariana (ferro e vit.B12 sono presenti nella carne rossa e bianca, ma assenti nei legumi lessi).
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Tecnica di produzione
Il metodo base per ottenere i germogli, è il seguente:
- Disporre i semi (ben mondati e sciacquati) in un pentolino o piatto fondo con dell'acqua, in modo che vi restino immersi.
- Coprire con un tovagliolo umido e lasciarli a bagno 6-12 ore, a seconda della loro grandezza. Dopo l’ammollo, il seme comincia ad assorbire acqua e si gonfierà: l’acqua attiva il “germe” o embrione del seme, e partono al suo interno numerose reazioni biochimiche.
- Dopo massimo dodici ore, i semi vanno scolati, risciacquati, e disposti nuovamente nel nostro pentolino (o piatto fondo), umidi come sono, ma non più ammollo. Coprire con il tovagliolo umido e riporre al buio (la stessa operazione si può effettuare anche con un barattolo di vetro ricoperto con una garza, oppure – per migliorare la traspirazione e quindi prevenire la formazione di cattivi odori e muffe – con uno scolapasta sul cui fondo sia stato messo un tovagliolo umido e ricoperto con un altro). Aspettare altre 12 ore. Durante questo tempo la piccola plantula, nutrendosi delle sostanze di riserva immagazzinate dalla pianta madre nel seme, comincerà a crescere, il guscio si fessurerà e diventerà visibile all'esterno. Se in questo momento il germoglio venisse piantato, darebbe origine ad una nuova piantina.
- Trascorse le dodici ore, risciaquare, mettere ancora neI pentolino, coprire nel solito modo e continuare così per altri 3-5 giorni (cioè bagnetto due volte al giorno e poi di nuovo nel contenitore) finché i germogli avranno raggiunto una lunghezza di 3-4 centimetri. N.B: i tempi di germinazione variano sensibilmente al variare della temperatura e del tipo di seme.
- A questo punto esporre per qualche tempo alla luce così che si arricchiscano della preziosa clorofilla (circa 7-8 ore alla luce, meno sotto il sole diretto, perchè può disseccarli).
- Finito il bagno di sole, sciacquare delicatamente con uno scolapasta onde eliminare bucce libere e semi non germogliati; scolare per qualche minuto e riporre in un contenitore di vetro con coperchio (non in busta di plastica!).
In frigo si conservano bene fino a 6-7 giorni, sciacquandoli però ogni due giorni, perché sempre di piante vive si tratta!
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Strumenti
Se l'aria non circola bene e il drenaggio non è ottimale, i germogli cominciano a infracidire, puzzare e si sviluppano pure muffe. Andando al negozio bio è possibile trovare degli attrezzi detti "germogliatori", ma è poco probabile avere una vasta scelta. Frequentemente se ne trovano in plastica, ma la plastica non può sempre essere bollita (si deforma o rilascia sostanze pericolose - se non è di ottima qualità), e noi avremo bisogno di bollire i ripiani del germogliatore allorchè si sviluperanno eventuali muffe. Inoltre non si presenta esteticamente bene.
Risolve tutti questi problemi il germogliatore in terradisiena, che sapendo lavorare la terracotta è più bello da fare piuttosto che da comprare. Nel modello proposto può capitare che i semi più piccoli (alfa alfa - erba medica, rucola etc etc) rimangano incastrati nei forellini dei vassoietti. Nessun problema si tolgono facilmente con qualsiasi oggetto appuntito (coltelli, forchette etc etc), però per evitare noie conviene far germogliare quest'ultimi in una borsa in misto lino e canapa (anch'essa meglio da cucire che da comprare).
I barattoli di vetro con pezza assorbente e laccio sono la soluzione più spartana, ma un tappo con rete filtrante può sollevarci da qualche fastidio. Questo tappo non è proprio possibilie farcelo in casa (a meno di non conoscere le arti metallurgiche!).
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