
Lavorare la terra
Il mondo è pazzo, e alcuni nobilotti vorrebbero far credere che lavorare la terra, battere i marciapiedi con la scopa e battere scontrini anche la domenica per salari da fame, sia la nuova frontiera del lavoro umile, onesto e dignitoso.
Vergognatevi!
Il lavoro di bracciante agricolo è un lavoro d'altri tempi!
Il lavoro del puliscicultore è un lavoro d'altri tempi!
Il lavoro ai supermercati è un lavoro d'altri tempi!
Nel seguente senso: con questi lavori di QUESTI tempi non ci si campa. E la cosa grave è che non solo non si campa bene (cosa che è sempre stata), ma che non si campa neppure male: “NON CI SI CAMPA”. Ecco la grandiosa novità dei NOSTRI tempi.
Svegliatevi!
Se si vuole avere prova scientifica di questa stramba asserzione, rinunciate ai vostri lavori in tv da giornalisti, alle vostre poltrone da medico, da assessore, da impiegato o da facinoroso ri-venditore di roba (sono questi i "principi" della città), dopodichè avrete idea più chiara di cosa significhi proporre ai giovani "snob" e a famiglie in difficoltà il vostro "mondo del lavoro". Fradicio!
Fradicio perchè non rispetta l'umanità, la libertà dell'uomo e la natura umana.
Tu allora ti chiederai: "come mai in altri tempi tutte queste cose si facevano?". Ripeto: perchè erano ALTRI TEMPI! Non per niente i tempi passano, e non tornano più quelli di prima.
Anche la natura umana cambia e non torna più quella di prima; così, se prima era facile farla lavorare come un bue umile, onesto e dignitoso, oggi fa più capricci, perché conosce meglio la “verità”.
Le verità che conosce sono due: la prima, è che finchè ci sono dei genitori che pagano gli alimenti, non ha troppo senso squalificarsi e annientarsi fra gli uffici di città come monaci tra le celle del monastero. Non si capisce perché intraprendere questo viaggio verso la “santità” e il martirio quotidiano.
La seconda, è che la vita è data all’uomo per essere gioita. Se non ci sono guerre mondiali in corso, “io voglio il sole e lo voglio tutto intero”. Se non si ha, ammazziamo moglie, marito e figli.
Purtroppo, questo è un brutto sviluppo della moderna genetica umana, che a dispetto delle urla sconsiderate di qualcuno - esiste, continuerà ad esistere, e come tutti i semi piantati nell’uomo, crescerà finchè non metterà radici, fusto e foglie. “L’apocalisse” è alle porte! Il risvolto positivo è il seguente: gli uomini faranno sempre più fuoco e fiamme finchè il cielo non troverà copia perfetta nella terra. La città e il suo sistema, il mondo e i suoi dotti vaneggiamenti si disintegreranno dall’interno, per opera dei suoi stessi figli. Nel bene o nel male, ciò porterà a un radicale cambiamento della vita sulla terra.
Nella “nuova terra” si lavora, ma come Dio comanda! Dio non comanda di lavorare nel fango vigilati da qualche egiziano per qualche impresa faraonica. Dio non comanda di fare lo stesso numero di mattoni di prima, ma impastandoli con metà della paglia necessaria (cfr Esodo, cap.xx - v.xx). La ”paglia” che i contadini di una volta avevano, era la gioia e la pace di vedere e di vivere dei dolci frutti del proprio lavoro!
I campi si possono lavorare, ma non 8 ore di seguito sotto una frusta (ins lezione di st.contemp.). Lavorare i campi è giusto, ma non per nutrire il golem che si nutrirà di noi. Lavorare i campi è bello, ma non quando pomodori in fila indiana e pesticidi a pioggia sono le migliori strategie colturali concepite dal capo azienda.
Il giardino dell’Eden non funziona così.