
E.S.F.
ESF è un acronimo che sta per "Emigrazione Senza Frontiere", tranne quelle della nostra fantasia. La fantasia, però, di solito trova un grosso laccio nella burocrazia. Attenzione! Non ho detto "trova un grosso laccio nella realtà", ma "trova un grosso laccio nella burocrazia".
La differenza tra realtà e burocrazia è palese: la prima esiste secondo un piano suo, la secoda esiste secondo un piano umano, al quale piace complicare il primo. Così il primo, primissimo, passo da fare se volete emigrare al di fuori dell'Europa è quello di preoccuparsi di capire benissimo la questione visto.
Senza possibilità di ottenere il visto, non serve a nulla preoccuparsi di cercare lavoro. Questo non significa che bisogna avere il visto prima di cercare lavoro. Significa che bisogna assicurarsi di essere idonei a ricevere un visto lavorativo prima di affannarsi a cercare un lavoro, così da potervi un giorno presentare ai datori di lavoro stranieri con la seguente frase magica da dire: "sono idoneo a ricevere il visto ics yiupslon [i visti non sono tutti uguali] ed ho tutte le carte in regola per sottoporre la domanda al dipartimento di immigrazione immediatamente, se vuole anche domani". Come avvenne per Aladino, anche la vostra grotta si aprirà.
I requisiti che occorre soddisfare per avere questo Visto variano da nazione a nazione in quanto ogni Paese ha la propria politica immigratoria. Per i Paesi più gettonati (Australia, Canada, Nuova Zelanda e Stati Uniti) i requisiti principali, generalizzando molto, sono:
- professione richiesta con esperienza lavorativa certificabile (il lavoro in nero non conta).
- età (ad esempio per l'Australia i 50 anni sono il limite oltre il quale è molto difficile essere presi in considerazione). Trentuno è il limite dopo il quale non riceverai alcun aiuto da parte della Federazione per trovare lavoro.
- conoscenza lingua (di nuovo certificabile ad esempio attraverso l'esame IELTS).
Se vi accorgete che soddisfate alcuni ma non tutti i requisiti ed è possibile migliorare la vostra posizione nei rimanenti, potete dedicarvi al miglioramento delle vostre lacune (magari della conoscenza della lingua) per 'presentarvi' al Paese al quale ambite in una posizione con maggiori probabilità di essere accettati. Questo percorso può impegnarvi per mesi o anni ma almeno sarete certi di non sprecare il tempo vostro e quello dei vostri interlocutori allorchè trovato un "benefattore", sarete costretti la lasciarlo in 13 perchè non riuscite ad avere un visto lavorativo...
Una volta messe in ordine le scartoffie, e cioè:
- Tradotto i documenti.
- Superato gli esami necessari.
- Ottenuto il riconoscimento dei titoli di studio.
- Ottenuto il riconoscimento esperienza lavorativa (se se ne ha una).
- Certificati in mano in Italia.
allora potete passare allo step two:
- Australia - immi.gov.au
- Canada - cic.gc.ca
- Nuova Zelanda - immigration.govt.nz
- Stati Uniti - uscis.gov
- Nazioni del Sud America
Un mio conoscente 21enne è ora in australia a raccogliere pomodori ma con vitto e alloggio incluso nel "pacchetto"; la sua partenza ha del formidabile: dopo richiesta e compilazione di un semplice modulo online, il governo australiano si è preoccupato di fornigli ben 6 alternative lavorative fra cui ha scelto proprio la raccolta dei pomodori. Passati 2 mesi, non è più qui. Non ha parenti laggiù.