
Galline
A molti piacciono gli animali, così comprano un cane o un gatto o cricetini canarini rettili ragni pitoni pappagallini tartarughe pesci di mare, pesci tropicali, finanche ranocchie, gasteropodi, stelle marine e così via; tutto meno ciò che serve veramente: le galline.
Suvvia vi capisco, è noto che le galline abbisognano di molte cure per il mantenimento... ma un'iguana richiede di meno? L'acquario quanto costa, in termini di risorse (denaro, energie e tempo)? Il punto cui voglio arrivare è questo: la volontà umana fa in genere miracoli laddove trova qualcosa che stimoli i suoi variopinti interessi, adatta il possibile all'impossibile e infrange pure la legge per importare scorpioni di razza dal deserto del Sahara, ma avere un uovo fresco di quando in quando non ha destato interesse sufficiente presso i cittadini delle impegnate città euro-americane, come mai? Perchè c'è il super-mercato.
Il cricetino in gabbia lo si tiene in casa tranquillamente (ed è "normale"), ma la gallina no, perchè sarebbe innaturale ("povera bestiola!") però le uova di galline allevate in batteria che mai hanno fatto un passo in vita loro, si consumano a bizzeffa ogni mese.
Mmmm... credo ci sia qualcosa che non và.
Dopo la predica passiamo alle questioni pratiche:
1000 mq possono sostenere 9 galline, facciamo 10 per arrotondare; quindi chi ha 100 mq di cortile può gagliardamente metterci una gallina
Per quanto riguarda il cibo, a parte cliccare nell'angolino in basso a destra, se non c'è lo spazio sufficiente bisognerà comprarlo, ma se si ha lo spazio, si addestri la gallina secondo le rigide prescrizioni della terra, perchè il dna gallino è formulato per ricavare da essa tutto ciò che gli serve. Se l'animale è messo in condizione di procurarsi autonomamente il nutrimento, non ci sarà bisogno di sborsare per lui praticamente nulla.
Ogni volta che impediamo alla gallina di comportarsi in modo naturale, per esempio fornendole il mangime, dobbiamo poi sobbarcarci il lavoro che ne consegue: grande richiesta di manodopera e inquinamento sono il risultato di sistemi di allevamento innaturali o progettati scorrettamente. Le gallline vanno perciò nutrite con cibo che cresce sul posto. La zona, in particolare, va piantumata con alberi e cespugli PERENNI (poiché richiedono pochissime cure) produttori di semi per loro commestibili. Tali alberi sono:
- Robinia pseudo acacia
- Ulex europaeus o “ginestra spinosa” detta anche "ginestrone". La pianta produce una prolungata fioritura gialla a valore ornamentale e molto profumata, quindi anche adatta per preparare i sali da bagno)
- Spino di Giuda (a partire dall'estate prepara copiosi baccelli foraggeri)
- è possibile sperimentarne altri
Fra le colture un pò più impegnative (ma non troppo), ricordiamo:
- piselli (in quanto leguminose non abbisognano di concimazioni, anzi arrichiscono il terreno)
- pisello odoroso (molte varietà di questa pianta hanno un ricercato valore ornamentale)
- girasole (belli e utili, non solo agli animali)
Il cibo ciclicamente passerà dalle piante ai loro becchi. Gli imput esterni vengono:
- dalle nostre cucine (scarti di carne, pesce, frutta e ortaggi). I rifiuti alimentari ad alto contenuto di carboidrati (ad es. pane) sono divorati anch'essi ma potrebbero essere squilibrati per le galline ovaiole. L’animale tradizionale per questo tipo di rifiuti, è sempre stato il maiale.
- dai residui di frutta semi-marci ai piedi degli alberi.
- dalle naturali operazioni di “raspatura” terreni (la gallina trova insetti, vermi, parassiti etc etc).
- dal lombricaio. I lombrichi (utili per la produzione di un compost di altissima qualità) riproducendosi possono talvolta diventare troppi per unità di volume; le galline ne sono ghiotte e ci aiuteranno a sfoltire la popolazione.
Tutti questi avanzi diventeranno per noi reddito, cioè uova.
Se si osservano le giuste prescrizioni, è possibile allevare galline senza imbottirle di medicinali (in genere inoculato nel mangime). Tali prescizioni sono:
- Bisogna permettere loro il “bagno di polvere” (per eliminare i parassiti del piumaggio). Va allora predisposta nel cortile una piccola arena di sabbia. Sapranno da sole cose farci.
- Bisogna riparare i loro spazi dalle correnti d’aria, che l'animale tollera male (rendendolo più vulnerabile alle malattie).
- Le galline hanno anche bisogno di sabbia grossolana o polvere di conchiglie per frantumare il cibo che assumono (adesso sapete cosa farci con le conchiglie che trovate al mare - anche gli ossi di seppia possono loro essere utili come integrazione naturale di calcio).
- Una gallina solitaria è piuttosto triste: meglio darle un po’ di compagnia. Amano stare coi loro simili.
- Il pollame non deve inquinare i suoi stessi ricoveri, che vanno perciò ciclicamente puliti e/o spostati in un’area vicina.
- Il pollaio va messo a sud, perchè prenda il maggior calore possibile soprattutto in inverno senza bisogno di stufe o termosifoni artificiali.
E' necessario integrare la dieta con mangime comprato (purchè non diventi un'abitudine) in alcuni periodi dell’anno (in base alla biodisponibilità, ad esempio in inverno quando la vegetazione è in letargo), e - in maniera non occasionale ma sistematica - se non si dispone di una zona di pascolo congrua al numero di galline allevate.
I polli non sono macchine da uova; intanto al pari di Gesù Cristo ci danno da mangiare le proprie carni. Poi ci aiutano con il riscaldamento di casa nostra e/o della serra (un pollaio produce calore cooptabile dalla casa se addossato alle mura domestiche), e le colture (il letame avicolo, essendo fortemente azotato, dopo 3 mesi di "stagionatura" può essere sparso tra le piante orticole a mò di concime). Laddove pascolano le galline non occorre tosare l'erbaccia (ne crescerà pochissima), infine, misurano anche il tempo.