"Ricordami chi sono"

 

Al palazzo di Dio un giorno si presentò un’anima, che Gli disse: «Signore, tu sei stato sempre buono con me, e vedo che quantunque nessuno sia perfetto come Te, non riversi ad ognuno meno Amore dell’altro! Sai, piacerebbe anche a me fare come fai tu!».

“Bene, sono felice che tu voglia questo! – rispose il Signore. Allora và, non hai che da amare i tuoi fratelli come li amo Io, siano essi buoni o cattivi”.

“Ma Signore!” esclamò l’anima, “Guardati intorno!”. Il Signore volse lo sguardo e vide tutti i sudditi del suo Regno: una folla immensa di anime - una più bella dell’altra - stava con Lui, e tutto il Creato appariva ricolmo di tutte le perfezioni pensabili. Il Signore disse: “…ebbene?”.

Padre! I miei fratelli – per quanto non Perfetti come Te – sono esseri speciali; vedo che in ognuno di essi hai riposto una scintilla del tuo splendore infinito, sicchè non c’è nessuno da perdonare! Non c’è nessuno con cui mostrarmi indulgente e compassionevole, perché tutti sono meravigliosi, degni di ogni genere di amore e di ogni genere di lode”.

Il Signore disse: “Avrei mai potuto io, Dio, creare esseri imperfetti?”.

“No, certo, però, vedi… mi sarebbe tanto piaciuto essere come Colui Che Perdona. Volevo solo sapere come ci si sente ad amare in questa maniera…".

Nell’esatto momento in cui la piccola anima provò dispiacere e rammarico, ecco che dalla moltitudine che li assisteva si sprigionò una luce, e si fece avanti un’anima molto speciale. Era magnifica.

- "Non te la prendere, io ti aiuterò".

"Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?".

- "Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!".

"Tu puoi...".

- "Certo! Andrai sulla terra e io ti seguirò; una volta lì, farò qualcosa che ti consentirà di dimostrare la tua Misericordia".

"Ma perchè? Per quale motivo lo fai?" chiese la piccola anima. "Sei un essere così bello e di suprema, inarrivabile perfezione! Puoi brillare così tanto da impedirmi di guardarti! Che cosa potrebbe mai indurti ad annientarti fino ad offuscare questa invidiabile luce? Che cosa potrebbe spingere te - che sei in grado di danzare in cima alle stelle e di toccare con un sussurro il Cuore di Dio nostro Padre, ad oscurarti così tanto da compiere un atto malvagio?".

"E' semplice" - spiegò l'Essere Speciale, "perchè ti voglio bene".

Sentendo quella risposta, la piccola anima si sentì scossa. Poi l’Essere Speciale continuò: 

- “Perciò diverrai cieco, non saprai nulla di come sono realmente e verrò da te e sarò “il cattivo”. Commenterò nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile, e allora potrai provare come ci si sente nei panni di Colui Che Perdona".

"Ma che cosa farai da risultare tanto tremendo?" - domandò un pò preoccupata la piccola anima.

- "Oh", rispose strizzando l'occhio, "qualche idea in mente ce la faremo venire".

Poi soggiunse a voce bassa:

- "Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa...".

"Si? e cosa?".

- "Dovrò diminuire alquanto la mia gloria, e aumentare a dismisura il peso della materia per commettere questa brutta azione. Mi toccherà fingere di essere ciò che non sono. E quindi, ti chiedo in cambio un favore".

"Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa farò per te!" gridò la piccola anima, con gli occhi luccicanti gioia e gratitudine.

L’Essere Speciale stette un pò in silenzio. Ma la piccola anima sentì ancora più forte il desiderio di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:

"Che cosa posso fare per te?".

- "Quando ti colpirò e ti maltratterò, nell'attimo in cui commetterò la cosa peggiore che tu possa immaginare, in quello stesso istante..."

"Si? Si..."

- "Dovrai ricordare Chi Sono in Realtà…"

I due si guardarono un istante.

Poi la piccola anima proruppe:

"Oh, ma lo farò! certo, lo prometto! Ti ricorderò proprio come sei qui, in questo momento!".

- "Bene" - commentò l'Essere Speciale, "perchè, vedi, dopo che avrò finto con così tanto dolore e così tanto bene da arrivare a compiere un atto malvagio, avrò completamente dimenticato chi sono. E se nessuno mi ricorderà chi sono, potrei non rammentarmelo mai più. Tu dimenticheresti chi vuoi essere, e così saremmo perduti entrambi”.

"No, questo non accadrà!" promise la piccola anima. "Io ti ricorderò! e ti ringrazierò per avermi fatto questo dono: l'opportunità di essere Colui Che Perdona!".

 

Ispirato a "La piccola Anima e il Sole", di Neale Donald Walsch




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