
Insegnare la matematica
Quando un professore si fa paladino della Verità, della Razionalità e della Giustizia suprema, naturale poi che l'Ordine Supremo deve regnare a scuola, tra i banchi di scuola e prima ancora nella mente degli alunni.
Il modo più semplice per ottenere questo, è dare ai bambini dei libri con una legge storica, matematica, letteraria o scientifica ben in essi spiegata. Il bambino più bravo imparerà tutto, farà del libro il suo più valido alleato e prenderà sempre buoni voti, facendo contenti mamma, papà e maestri.
Questo, però, è un sogno. Quindi sono due le spiegazioni: o i bambini italiani sono per lo più scemi, o le nostre scuole sono sceme. Voglio propendere per la seconda ipotesi, dal momento che viviamo in un sistema fallito, ed è quindi molto probabile che sia fallito anche il sistema scolastico.
Premettendo che la mia personale e quindi opinabile idea di scuola perfetta, è una scuola di tipo deweiano, voglio qui aggiungere solo qualche semplice suggerimento di carattere metodologico.
Il principale rimprovero che si fa alle scienze matematiche, è quello di essere astratte. Ma la matematica entra nella chimica, nell'astronomia, nella statistica e in tante altre meravigliose discipline, che hanno il grande pregio di prendere senso dalle cose concrete cui si riferiscono. Perciò, se si studiassero le equazioni in rapporto ai giochetti che il calcio fa con l'idrogeno nella formazione dei sali, sarebbe troppo per un 15 enne?
Ma un 15 enne è più interessato al puro concetto di equazione in sè e per sè, o alle molecole di zucchero e più in generale all'ambiente circostante in sè e per sè? E' meglio che il fanciullo desuma da cose e processi reali le strutture astratte di filosofia matematica, o suggerirgli libri e concetti incomprensibili sperando poi che in un lontano futuro abbia l'intelligenza di applicarli a cose e processi reali?
La conclusione è questa:
Se non è in grado di applicare al mondo circostante - in maniera capillare e sistematica - le sublimi nozioni che ha appreso all'università in Istituti di Matematiche I, II e III, e non riesce a fare questo secondo l'orientamento spirituale della classe e quello specifico dei suoi piccoli studenti, non è meglio che si dimetta? Se si chiede responsabilità ai nostri politici, perchè non chiederne altrettanta ai nostri professori, a così stretto contatto con le giovani menti della nazione?
Possono costoro continuare a frustrare le pecore loro affidategli, premiandone alcune e marchiandone con la lettera scarlatta altre?
E chi può appassionarsi alla matematica, alla chimica, alla statistica, alla geometria, alla letteratura o alla filosofia? Naturalmente, i piccoli chimici, i piccoli matematici, i futuri geometri, i futuri filosofi, i futuri letterati e linguisti. Ovvero, una esigua minoranza rispetto al totale.
E chi può appassionarsi a una formula matematica che definisce il comportamento della calce in reazione con l'argilla nella costruzione di case che nei popoli africani furono costruite fino al '500, perchè dopo arrivarono gli spagnoli che distrussero tutto? Naturalmente, la classe! perchè nel complesso questo "argomento" tocca un pò tutti gli argomenti, quindi un pò tutte le persone e gli interessi.
Matematica, storia geografia, musica, scienze, letteratura. Materie che servono a classificare l'argomento e a definire l'insegnante che per un'ora - o più - sarà in classe a discutere con gli alunni di un tema specifico. Un modello d'insegnamento ormai secolare, che in Finlandia sta per essere totalmente stravolto e abolito.
Basta etichette, la Finlandia abbandona il concetto di insegnamento settoriale e schematico per lanciarsi in un'educazione a 360 gradi, multitasking e multitematica. Nozioni da apprendere per "grandi temi", per argomenti e non più per materie. Un metodo che si prefigge lo scopo di "aumentare" le potenzialità dei ragazzi, rendendo il loro apprendimento meno a compartimenti stagni e più trasversale possibile.
Scuola pioniera è stata la Siltamaki primary school di Helsinki, una scuola elementare che per prima ha provato questo nuovo metodo d'apprendimento. Un metodo in cui, come scrive il Corriere della Sera, "non si impara la matematica per risolvere problemi, ma si incontrano problemi (di varia natura) che ci inducono a imparare la matematica". Guardare le cose da un altro punto di vista, dunque, mantenendo in tutte le cose un aspetto ludico, con meno lezioni frontali e più interazione con l'alunno, aspetti che rendono l'insegnamento più piacevole.
Addio al calendario delle materie, agli orari predefiniti e sì all' interdisciplinarietà, alle materie collegate,
Ma a livello pratico, come si fa ad insegnare in maniera multiforme? Niente di più semplice: si parte da un tema e affianco a questo ci si collegano tutti i vari studi e approcci, trasformando la lezione in una... mappa.
Un buon corpo docente non fa studiare di più i suoi alunni: li fa sbadigliare meno.
L'impegnato studio solitario e personale compete alla famiglia di appartenenza, alle circostanze storiche particolari nelle quali lo studente si ritrova a vivere; è legato anche alla libera volontà del discente, quindi la scuola non può e non deve sperare nella "qualità" di pochi alunni per dire: "ho eseguito il mandato sociale affidatomi", invece, trova il suo lustro e il suo onore in qualcosa che sta completamente nelle sue mani, e questo qualcosa è l'ambiente di apprendimento offerto al bambino, che sarà brillante, stimolante, creativo, pieno di gioia: la gioia che il conoscere dà.
Occorre moltissima competenza per sviluppare appieno l'interdisciplinaietà all'interno di ogni materia. Per realizzare quest'obiettivo si possono percorrere due strade:
- Fidarsi dei guizzi di genialità dei singoli professori.
- Scrivere geniali testi scolastici che guidaranno i professori che guideranno gli studenti.
Mia madre non è brava in cucina: non ha pazienza, sensibilità e creatività. Ma l'altro giorno ha fatto una torta al cocco e cioccolato, ed io e mia sorella non capivamo perchè era buona! Poi scoprimmo, in un angolo della cucina, una scatola della cameo per torte "fatte in casa", ci guardammo negli occhi e comprendemmo ogni cosa!
Cosi è qui.
Chi porta avanti dei lavori "sistemici" (cioè volti a modificare una tensione della struttura sociale), deve rendere il suo prodotto usufruibile dalla massa, anche se il genio che ne è causa si muove in un spazio di grazia inaccessibile ai più!
I geni della cameo hanno concepito una spciealissima preparazione in busta, mia madre l'ha comprata con pochi euro, manipolata in 5 minuti, e noi figliuoli abbiamo infine mangiato una torta molto migliore di quella che faceva abitualmente!Senz'altro un grande chef ci avrebbe deliziato davvero, e questa torta della cameo, in realtà, è solo un surrogato di torta! ma il "sistema" - spacciando apertamente al pubblico formule "segrete", ha sofisticazione le pasticcerie casalinghe italiane, "crescendo su se stesso".
Un libro scritto bene, è importante quanto un buon professore.
Ma in permacultura si guarda al concreto, quindi, come portare quest'approccio nelle scuole più bigotte, cioè, esiste in italia un libro, un'associazione, un illustre professore universitario da proporre come modello per gli insegnanti più vecchi, i quali vanno solitamente persuasi mediante bollini e titoli onorifici?
La scuola di Helsinki non mi pare una buona esca