
Che cos'è la Bioetica?
Per Bioetica s’intende quella disciplina che indaga le ricadute dei progressi tecnico-scientifici sulla vita e la morale dell’uomo. Essa tende a stabilire i confini del lecito e dell’illecito dell’attività scientifica, e, pertanto, si configura come “teoria gendarme”.
Ciò che ha di caratteristico quest'area di ricerca, è che costringe la società contemporanea a riprendere in mano questioni filosofiche che si credeva l’impersonale figura della scienza moderna avesse ormai (a suo modo) risolto. Così ad esempio è accaduto con i concetti di “vita”, “persona” e “morte”, la cui definizione urge oggi più che mai di esattezza dati i pressanti problemi sollevati da tecniche di “cura” ospedaliera quali l’eutanasia, l’aborto e la fecondazione artificiale.
La radice di tutta la problematica bioetica contemporanea consiste nel fatto che paradigmi antropologici ed etici diversi, cioè diverse “idee del Bene” e diverse concezioni dell’uomo, implicano diverse concezioni della realtà, quindi diversi codici normativi, quindi diverse bioetiche. La neutralità, in questo campo, non può esistere. Inoltre, la mancanza di una semantica condivisa fa si che le stesse parole possano alludere a concetti diversi. Grande interazione e lunghi dialoghi diventano dunque indispensabili ai fini di una risoluzione pacifica delle talvolta radicali opposizioni teoriche. Tuttavia - dato l'oggetivismo (o "filosofia oggettivista", che non è l'oggettività e ha a che fare con lo scientismo più che con la scienza) tipico della cultura moderna - ho idea che la formula civica del “rispetto” scricchiolerà sempre più traducendosi nel migliore dei casi anzichè in “dialoghi”, in “giustapposizione di monologhi”.