
L’Amore in genere si pensa di darlo, ma l’uomo è progettato anche per offrirlo a se stesso. In questa maniera l’Amore circola in maniera perfetta.
Il fatto di avere uno “specchio” cui “dare” quest’amore, è si un disegno di Dio, ma in principio non era così. Come sappiamo, Adamo era solo. Dio era “solo”. Trino ma unico in sè stava. Così anche Adamo.
Adamò si annoiò nel paradiso terrestre. Il Padre lo vide, lo compatì, e trasse dal suo cuore – all’altezza del costato – una donna, e gliela affidò. Come si vede, non la prese dal fango, né da qualche altra cosa esterna o diversa da Adamo stesso.
Come Dio Padre ha la delicatezza di una Madre che dà vita al Figlio, così Adamo aveva in sé Eva, e se si fosse Riconosciuto, androgino sarebbe rimasto per sempre, proprio come il Dio Trino ed Unico contemporaneamente.
Frutto del primo disconoscimento dell’uomo dalla donna e della donna dall’uomo, fu il loro primo figlio – Caino, fratello maggiore di Abele. Come si sa, Caino fu generato a seguito della tentazione e della caduta dei neocreati; Abele invece nacque a seguito della riconciliazione della coppia con Dio, ed è quindi figlio della Benedizione di Dio. Il risultato è che nel mondo circolano due popoli con caratteristiche genetiche e psicologiche diverse, perché hanno origini diverse; la genie di Abele, inoltre, è più rada perché Abele morì prematuramente. Ad ogni modo il punto è questo: Adamo cadde nel primo peccato mortale nel preciso momento in cui non seppe resistere alla tentazione maturata nel seno di Eva.
Ordunque, come avrebbe potuto “salvarsi”? Se si fosse riconosciuto integro in se stesso! Ma come poteva riconoscersi intero, se Eva – che una volta era dentro di lui, ora stava fuori di lui! Se lei chiama, lui DOVEVA obbedire! Perché? Perché era parte di lui!
Ecco qui il seme della disobbedienza. Non per niente Gesù scelse di non sposarsi; scelse apostoli non sposati o che rifondarono l'antica vita coniugale (Pietro era sposato con figli - ciò per cui la Chiesa nella Costituzione Pastorale del 1980 ha dichiarato: "il clero protestante convertito al cattolicesimo può restare sposato"), e con ciò traccia il sentiero di salvezza per tutta l’umanità: obbedire a Dio prima che alla propria (seconda) carne (quella della moglie/marito). Questo non è difficile da capire. Forse più difficile è accettare che ogni uomo nasce col suo proprio specifico compito, e alcuni di essi hanno niente poco di meno che lo stesso compito di Gesù: mettere i puntini sulle i, dire a tutti: “Un maschio sta bene anche senza la sua femmina”, e cementarlo con un’esistenza in infallibile obbedienza alla castissima voce interiore di Dio. Perché questo doloroso sacrificio? Per riparare e correggere il primiero deragliamento di Adamo: fino a quando il Fiat dell’umanità e dei suoi maschi e delle sue femmine non sarà luminoso come il Fiat creante della Trinità e il Fiat ricreante di Maria, un nuovo Eden non potrà essere restituito alla terra. Adamo sarebbe stato il perfetto padre dell’umanità se, vista Eva nuda e bellissima e conciliante, non avrebbe ritenuto il suo amore “una cosa necessaria”. Come un gay? No! Ma quasi. Egli poteva e doveva amarla, ma non più del flebile sussurro della divinità in lui. Ringraziamo perciò tutti i sacerdoti che pur fra i tanti sagaci ragionamenti terreni, resistono, e con la loro resistenza guadagnano per noi il paradiso che per la sua debolezza Adamo perdette.
In realtà, Adamo non fu scacciato dal paradiso perché peccò di lussuria; fu scacciato quando peccò di lussuria nel giorno sacro al Signore, ma torniamo al problema di prima: come può un Adamo restare “indifferente” al richiamo di Eva? Non lo può, non lo può, non lo può! Data l'origine di Eva, è scientificamente e misticamente impossibile! L'avrebbe potuto, però, se avesse avuto un’altra Eva nel suo cuore…