Sito web


Un sito non è solo una cosa che si può avere o non avere come il coltello di ceramica in cucina, ma per alcune persone rappresenta l'arco di trionfo di tutte le proprie fatiche fisiche e mentali, economiche o sociali. Un sito può diventare la chiave d'accesso al tuo proprio mondo, ai tuoi valori, a ciò in cui credi, a ciò che sei, concessa agli estranei in un atto di sublime complicità.

Per aprire un sito per prima cosa giova un fornitore di servizi host (o "web hosting"); volendo consigliarne uno, non posso che parlare bene di quello che mi offre ricetto: webnode. Il nome è un pò strano, ma ha un pregio di pochi: in cambio della sua ospitalità non appiccica sul tuo sito flashianti banner schizzacervello che rimandano a cose cui a te non frega una mazza e sul contenuto delle quali non hai il benchè minimo controllo. Certo, forse desideroso di darti al mercato della pubblicità sarai tu stesso a riempire il tuo sito di flashianti banner schizzacervello, ma la sua parte di gentleman almeno webnode l'ha fatta, riservando per sè solo un candido angolino a piè di pagina. Dovuto direi. Inoltre le schermate di accesso sono semplici, prive di fronzoli, non ti stressano con trovate pubblicitarie ai bordi di ogni pagina (come ama fare "Libero") e il pannello di controllo e il programma di compilazione del sito sono veramente elementari, a prova di bimbo. Devo dire che non ho molte altre esperienze a riguardo, mi sono innamorato subito della prima qualità, confermata dalla seconda, e così dal dì in cui scoprii per caso questo pacifico porto, non ne ho cercati altri.

Detto questo, rimane da capire:

Perchè inaugurare un proprio sito online quando c'è facebook e twitter che soddisfano ampiamente le nostre istanze di comunione?

Personalmente, avevo il desiderio di rendermi utile al prossimo, catalogando in maniera puntuale e sistematica informazioni sparse nel mondo come il grano in autunno, ma questo riguarda specificatamente altri siti che sto curando. Questo preciso sito invece l'ho aperto per "guadagnare" con le affiliazioni, nella disperata ingenuissima speranza di pagarmi l'affitto e fuggire di casa. Mi sono cioè aperto uno spazio web per avere nella materia uno spazio mio... Vabò, bando alla filosofia: ho dunque cominciato a cercare un modo per rendere sacro il profano, pulire la cacca e fermare il vento, finchè i miei occhi si aprirono su quello che avevo sempre davanti agli occhi: il mio pc: pieno di roba, riversandola online sarei stato costretto a mettere ordine tanto nella mia testa che nelle mie cartelle, assegnando finalmente le giuste priorità e riflettendo su quello che per me è veramente importante tenere. Toh, ecco un buon motivo per aprire un blog: fare un pò di autoanalisi. Non è sufficiente? Trascorrere il tempo diversamente che guardando la tv. Non è sufficiente? Condividere con più persone possibile i tuoi contenuti, intellettuali e spirituali, maturati lungo la storia della tua vita. Si, farcirò di link e recensioni commerciali il mio sito - farò in pratica il rappresentante, quello che suona il campanello e rompe i coglioni alla gente: tale è la chance di lavoro che il mondo offre oggi largamente ai suoi figli: vendere perchè altri comprino - tuttavia farò questo bombardando la mia terra di commenti personali, precisamente quelli che non ho potuto mettere negli altri miei due siti, perchè puri e immacolati voglio che restino.

Bene, ho unito l'utile al dilettevole, il necessario all'inutile.

Può darsi però che tu personalmente non abbia contenuti, o ne abbia pochi, perchè non ti senti un professore o uno scrittore; in questo caso, pace all'anima tua, ma mi raccomando non chiuderti leggi libri rispondi a forum (di qualità), perchè un'altra utilità del tenere un blog è questa: imparare ad esprimersi meglio.