Meditazioni musicali

Stamattina mi sono svegliato con delle note in testa, quelle di "Australia" (Mango). La sua eco era "Sirtaki", sempre di Mango. Scrivo questo per cercare di far capire qual è la potenza della musica: ho ascoltato 2-3 giorni fa quelle canzoni, eppure ancora oggi mi rimbombano in testa, e non durante il giorno, ma appena sveglio. Non capisco niente, mi devo ancora lavare la faccia, eppure qualcosa in me già canta e va per conto suo: peccato che non ne ho imparato a memoria le parole, altrimenti ero già pronto per un concerto...

Si dice che per ogni emozione umana provata, sia stata composta una canzone...

...evidentemente, allora, oggi mi sento molto "mango".

Attraverso i cantanti e le musiche si aprono le caterratte dei cieli e scorrono le emozioni nel mondo, ed è un vero peccato che il mondo senta più emozioni per la propria ragazza piuttosto che per Dio, inventore della bellezza delle ragazze.

Se circolano poche canzoni dedicate a Dio, praticamente significa che il mondo ha poco sentito Dio; e poichè la bellezza è frutto di difficile "coltivazione", se Dio trova pochi menestrelli nel mondo, il mondo manderà meno "faville". Il fiume va in secca e muore.

Si potrebbe obiettare che "Tu scendi dalle stelle" e "Il tuo popolo in cammino" siano canzoni bellissime da sentire e dalle quali farsi avvolgere, ma direi: "quale canzone è stata in Hit parade per secoli?" La risposta è: nessuna! Perchè? Perchè le generazioni cambiano, e con esse i gusti. Naturale poi che i ragazzi entrati in chiesa sentano "aria vecchia" pur essendo Dio nient'affatto vecchio, anzi eternamente giovane e fonte dell'eterna giovinezza per gli eternamente vecchi.

Ad ogni modo, finchè la Nuova Terra non sorgerà dovremmo accontentarci della creatività di gruppi sparuti di devoti con l'hobby della musica, cercando tra le loro pie opere qualche brano che all'altissimo senso spirituale del testo miracolosamente associ anche dei buoni accordi. Spulciando come volpi nella steppa, qualcosa si trova; ma dimentichiamoci la "classe" a cui la moderna generazione di artisti dal cuore infranto ci ha abituato.

Ci sono poi momenti in cui non ci va di udir parole e significati, allora - anzichè oziare - meglio usare qualcosa a metà strada tra la musica e il silenzio. La terza ed ultima compilation che consiglio, è il puro silenzio; ma anche questo, in città, va    comprato   .