Preghiere

Non ci sono preghiere migliori di altre se non sono migliori per te.

 

Alcuni si siedono in preghiera e fanno a Dio una lista di quello che non funziona. Dicono: "Bene, caro Dio, c'è questo e quello e poi questo ancora". Ma Dio è stato con loro tutto il tempo!
Se è bello e filiale raccontare al padre tutto ciò che è successo durante la giornata, può talvolta essere altrettanto interessante rivolgersi a Lui in un’altra maniera. Ecco una sfida: la prossima volta che preghi, non dir nulla! Stai in silenzio e sappi che sei già dentro Dio, e che Dio è dentro te! Ascolta le soluzioni, perché verranno cantate in una lingua che l'umanità sta appena cominciando a comprendere.

Immagina di stringere la mano del tuo Dio, il quale sta con un piede accanto a te e con l’altro nel Cielo dei cieli. Egli è il tuo ponte personale per tutto l’universo, e conosce tutto di te. Non hai affatto necessità di fare un elenco o dire qualcosa, e tantomeno di sparargli addosso una raffica di ave marie: se avessi una sorella o un fratello siemese, a te collegato biologicamente, gli spiegheresti ogni volta cosa ti succede durante il giorno? No, perché sarebbe lì, ricordi? E’ lo stesso con Dio.

 

 

Se chiedi con insistenza qualcosa a qualcuno, evidentemente questo qualcuno è separato da te. Bene, siamo certi che Dio sia separato da noi come un qualcuno qualsiasi? Riflettiamoci prima di fustigarlo con la lingua.


 

 

La preghiera verbale

 

In alcuni momenti il cordone ombelicale con la Sorgente s'indebolisce: vulnerabili e distanti da noi stessi, non resta per salvarsi che ricorrere alle preghiere verbali.

E' importante che la preghiera verbale sia ben conosciuta a memoria, così da dirla con la mente prima ancora che arrivi alle labbra. Qualcuno potrebbe farsi incantare dal fatto che tal o tal'altra preghiera sia stata composta da tal o tal'altro potentissimo santo, e allora "deve essere potente", ma in realtà se il tuo spirito non la sente nel tuo cuore non si capisce per quale motivo dovrebbe essere sentita da Dio. Per questo è assai meglio scriversele da soli le preghiere, e ricorrere a soluzione precompilate solo se non si hanno altre idee.

Concediamoci di pronunciare le parole che spesso abbiamo sulla punta della lingua, e di trasformarle in Orazione, nobile e potente perchè nostra, non perchè formulata secondo canoni occulti!

Le preghiere verbali scritte da Re Davide (i salmi) sono una base di partenza che piacque tanto a Gesù, Giuseppe e Maria, quindi dovremmo farci formare interiormente anche noi dai salmi. Rimane però il problema sopra esposto: se non entrano nella memoria, non possiamo usarli per spiccare il volo, e a questo scopo un rosario di 200 ave marie funge assai meglio!(se non annoia).

Se ti annoi facilmente, cambia facilmente preghiera, finchè non troverai il tuo ritmo, la tua parola giorno dopo giorno.

Ciò che importa non è l'incantesimo da lanciare,

ma il tempo da donare all'intimità con lo Spirito.

La preghiera si dice "verbale" anche se non logora le corde vocali ma impegna soltanto la mente, il cui occhio seguirà - ad esempio - la lettura dei salmi. Ma su questa strada bisogna camminare molto, molto lentamente, provando ciò che si legge, piuttosto che leggerlo solamente, perchè una mente tutta indaffarata a leggere cose, è suscettibile di perdere il "filo" tanto quanto una incatenata alla recita di furiose ave marie. A questo gioco, dunque, si gioca in particolari momenti, che con l'esperienza riconoscerai sempre più prontamente non appena si affacciano all'orizzonte. Allora si aprirà la bocca a sprazzi, come per fare eco alle preghiere di Davide (o di qualsiasi altro santo) scritte in qualche foglietto.