Autoproduzione
 

L'autoproduzione è una pratica da rivalutare; in appartamento certo non si possono allevare pecore nè piante, per questo - a dispetto della ricchezza offerta dalle nostre città in termini di cinema, ristoranti e convivenza civile - la terra ed il suo sposo (il sole) sono il concreto patrimonio dell'umanità.

Finchè nelle alte sfere si tollera questo stato di cose, in cui ognuno non capisce nulla di quello che arriva nella sua tavola (nel suo stomaco) e nella sua casa, bene, però non credo proprio si tollererà ciò ad aeternum: ogni albero che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco (cfr. Mt 3,10). Vi prego dunque di iniziare nelle vostre case a sperimentare abitudini e soluzioni meno artificiose, come indizio di rinnovato interesse per una vita diversa. Un pò di sacrificio sarà necessario. L'albero si può raddrizzare senza sforzo quando è giovane, ma divenuto adulto... sarà molto difficile, se non impossibile! Perciò in questo tempo non si chiede alla gente miracoli ma solo teneri sentimenti di conversione suffragati da piccoli segni, minimi gesti.

Questo dal punto di vista etico o religioso. Dal punto di vista pratico e socio-economico, l’autoproduzione libera il mondo da quegli uomini che non paghi del nostro sangue, vorrebbero mangiarci pure le ossa. h h h h h h h h h h h h h h h h h h h h h h h h h L’Aboca produceva, contro le emorroidi, il “Ruscoven gocce”, un estratto di radice di rusco, foglie di centella, vite e qualcos’altro. Costava 14-15 euro. Il suo equivalente in compresse (riempite delle medesime sostanze ma ridotte in polvere anziché immerse in soluzione alcolica), lo vende a 18 euro. L’Aboca ha deciso di non produrre più le gocce.

Bisognoso di risparmiare, ho comprato un altro preparato della stessa casa farmaceutica: “Ruscoven Concentrato Plus”. Mi sono fidato, non potendo pensare che mi avrebbero così sfacciatamente turlupinato, così ho speso 15.80 euro per questo sciroppo. Essendo il prezzo simile al “Ruscoven gocce”, doveva avere un’utilità simile, non vi pare? E invece dura circa 10 giorni, con risultati addirittura più blandi, quando con l’altro (quello che hanno deciso di non produrre più) – allo stesso prezzo – non scherzo se dico serviva per 50-60 applicazioni (50-60 giorni), e anche mezza dose (25 gocce) aveva effetti mirabolanti! Come se non bastasse, lo sciroppo va consumato entro 20 giorni altrimenti ammuffisce (è una preparazione "naturale", senza conservanti); il titolato alcolico invece non ha date di scadenza, io la consumavo in 6 mesi. 

Adesso sono 3 le soluzioni che mi rimangono:

 

  1. Comprare il “Ruscoven opercoli” a 18 euro [aggiornamento, ora 19.80 euro]. Ma qualche anno fa lo vendevano a 16 euro, e come ho sperimentato per altri medicinali, missà che il prezzo andrà aumentando di anno in anno, soprattutto considerando che il “Ruscoven Concentrato Plus” non serve a niente e te lo vendono a 16 euro. Credo proprio che l’azienda abbia “Obiettivo 30” – perché 3 è il numero perfetto. Però questo numero potrebbe spaventare la gente, perciò immagino si fermeranno a 27 euro e qualcosa tra 8-10 anni, facendo abituare psicologicamente la gente a piccoli aumenti incrementali. Chi va piano va sano e va lontano. Ottima strategia Aboca!
  2. Comprare un medicinale con simili ingredienti ma da un’azienda meno avida.
  3. Coltivarmi la mia pianta di Rusco aculeatus in vaso finchè le benefiche radici non lo riempiranno e poi tagliuzzarmele da me. Taleare periodicamente e in autunno andar per campi in cerca delle rosse foglie di vite per integrare la preparazione.

 

Quest'ultima soluzione è certamente la più laboriosa, ma ciò che mi frena dal praticarla è il fatto di non vivere in campagna o di non stare in Rete (ins. link. cas. art.), non certo quello di zappettare un pò, innaffiare e preparare tisane, ciò che, con mia grande, infinita soddisfazione, priverebbe gli acari anche solo della possibilità ipotetica di succhiare soldi.